L’idea della Comunità Evolutive nasce dalla convinzione che possiamo favorire l’evoluzione delle nostre comunità locali partendo da piccoli gruppi che prestano attenzione al benessere ed alla crescita dei propri componenti.
Stiamo attraversando un periodo storico molto difficile per le tanti “crisi” che dobbiamo affrontare (economica, energetica, ambientale, sociale) e abbiamo bisogno di trovare nuovi modi di relazionarci per favorire il cambiamento. Nuovi modi che favoriscano lo sviluppo del pieno potenziale di ciascuno e che aumentino il tasso di intelligenza collettiva effettivamente utilizzato per il benessere sociale ed individuale.
I gruppi evolutivi rappresentano dei piccoli laboratori pratici nei quali vivere la gioia e la soddisfazione di potersi esprimere pienamente in uno spazio favorevole.
Il metodo si basa sul fatto che vivendo il clima di libertà, partecipazione, fiducia, collaborazione dei gruppi evolutivi le persone si sentano stimolate ed incoraggiate a ricercare questo tipo di relazione anche nella propria vita quotidiana (in famiglia, sul lavoro, con gli amici, in politica) determinando in questo modo un “contagio positivo” che si diffonde a tutti i livelli.
Nelle prime fasi di un gruppo evolutivo è consigliabile la presenza di un facilitatore che aiuti il gruppo a vivere il processo di evoluzione verso le caratteristiche del gruppo evolutivo. Quando il gruppo raggiunge stabilmente queste caratteristiche non ha più bisogno di un facilitatore esterno e riesce a procedere con le proprie risorse, grazie alla crescita dei singoli e del gruppo nel suo insieme. In altre parole, da un certo punto in poi il gruppo è autonomo e auto-organizzato.
L’auspicio è che questi gruppi possano diventare inoltre catalizzatori di cambiamenti concreti nella comunità, integrandosi con iniziative di transizione, progetti di economia solidale ed altre iniziative di innovazione sociale, economica e culturale.